Casa…la trovi da Ada Lab

Una Pasqua diversa dal solito pranzo da parenti e pomeriggio in panciolle ad allargare i pantaloni??? Ma c’è una soluzione per eventualmente scatenarsi un po’ e magari consumare qualche caloria in eccesso. Ada Lab non ci abbandona e apre le porte alle 15 con un caffè digestivo, due chiacchiere e l’attesa dei Casa che propongono un house rock sperimentale!

Allora Ada Lab Via Btg. Framarin 42 a Vicenza!

E lirica sia…

Cosa fare un venerdì santo, quando molti sono alle prese all’acquisto di uova e gli eventi in città scarseggiano???

Semplice! Dedicare un po’ di tempo alle donne della lirica, nell’Atelier di Carlo Matteuzzi in Corso Fogazzaro (fino al 14 aprile)…ve ne ricordate in caso vi rinfresco la memori lasciandovi i link cliccate qui e qui!

Così incuriosita delle personalità e delle vite a volte anche da sogno, impegnati in viaggi per impegnative ma eccitanti tournée, sto leggendo con molto interesse il libro scritto da George Sand e dedicate ad una delle cantati, Pauline Viardot, il libro Consuelo! Ambientata nella Venezia del XVIII secolo, la protagonista è la zingara Consuelo, non apprezzata subito per il suo aspetto orientale, ma dotata di una voce incredibile. Notata dal Conte Zustiniani, che vorrei poi farne la sua amante, Consuelo si rivela però una fanciulla riservata e non amante degli eccessi e delle glorie di cui vorrebbe rivestirla il conte. Per sfuggire a lui e alla delusione nei confronti di Anzoleto, che credeva innamorato di lei, ma in realtà lo è di se stesso, fugge con l’aiuto del suo maestro di canto, Nicola Porpora, rifugiandosi in Boemia….

…capirete che non posso certo raccontarvi tutto, leggetevi le circa 800 pagine del romanzo e poi anche io sono arrivata a poco più di 200…

…insomma spinta dal fascino e dal testo assai scorrevole (uscì a puntate tra il 1842 e il 1843), mi sono voluta immergere non solo nelle magnifiche figure di donne che hanno portato l’arte lirica ai massimi livelli. Nonostante il freddo, io e la mia dolce metà, un po’ acciaccata in questo periodo di clima incerto, ci siamo trattenuti nell’atrio per vedere una buona mezz’ora del film Jean the Woman, film di Cecil B.De Mille, con Geraldina Farrar, la cantante lirica americana….amante di Toscanini eccc… . C’è da dire che l’atelier, la biblioteca antiquaria ha un fascino irresistibile, l’odore di libri, di colle, le cornici che pendono, i vetri, i lampadari stile impero……volevo ricavarmi un cantuccio per potermi sentire parte di quel tutto..

…quindi vi lascio qualche immagine, forse anche un po’ rubacchiata, per farvi sentire sulla pelle e stuzzicare naturalmente la vostra curiosità! Tempo fino al 14 aprile, giorni festivi chiuso!

La storia entra in villa

La leggendaria divisione “Folgore” dei paracadutisti, la Safir, che fu protagonista dell’ultima battaglia di El Alamein (23 ottobre – 5 novembre 1942), si racconta in Villa.

Villa Ceccato (Via Fontana Alta 27, Montecchio Maggiore), organizza una serata che attraverso le testimonianze dei sopravvissuti e i filmati d’epoca. Sabato 6 aprile ore 17.30

Per partecipare occorre scrivere a info@villaceccato.it, i posti sono limitati e si accettano iscrizioni entro al 2 aprile!

Una sfida a colpi di canzoni

Pronti per assistere alla battaglia per capire chi meglio sa interpretare la canzone italiana????

Venerdì 29 marzo alle ore 21.15 al Teatro Spazio Bixio, per una sfida che vedrà protagonisti i componenti de Il Magnetofono VS Tonylamuerte One Man Band. Sul palco che si trasformerà in ring, le canzoni d’amore di odio, la melodia contro le urla e un’incessante botta e risposta tra le due formazioni… tutto questo e molto altro venerdì..

Consigliata la prenotazione con ingresso unico a 10 €

info@theama.it (entro le 13 del venerdì) oppure ai numeri 0444 322525 o al mobile 345 7342025

Via Nino Bixio n. 4!

We want…Brotherwood

Nuovo appuntamento con il cinema, al Bocciodromo di via Rossi 198, con il cinema Pride!

Giovedì 28 marzo alle ore 21 sarà proiettato il film Fratellanza – Brotherwood del regista italo – danese Nicolò Donato. Ma vediamo meglio la trama! Lars è un ventiduenne che si vede rifiutata la sua domanda per diventare tenente dell’esercito per presunti tentati approcci con alcuni commilitoni. Entrato in crisi si unisce ad un gruppo di neonazisti, dapprima riluttante finisce per farne parte a tutti gli effetti. Lars sarà affiancato da Jimmy, e da un rapporto di odio si trasformerà in passione, naturalmente saranno costretti a tenere la loro relazione segreta, ma verranno scoperti e le conseguenze saranno gravi.

Il sentiero dei passi perduti

Nuova presentazione presso la Biblioteca La Vigna, di Contrà Porta Santa Croce. Protagonista dalle ore 17.30, il nuovo libro dello scrittore bassanese Andrea GastnerIl sentiero dei passi perduti. Lo scrittore bassanese, che ama i reportage del passato, presenta un nuovo libro basato su vicende realmente accadute, sullo sfondo della valle del Brenta, del Grappa e della Pedemontana.

Andrea Gastner è definito il cantore della civiltà del Brenta e del tabacco, delle masiere e dell’Altopiano, della vita dura e aspra della gente veneta.

Appuntamento a ingresso libero.

Filosofia intercolturale

Nella serata di martedì 26 marzo alle ore 18, nuovo incontro da Galla Caffè, questa volta dedicato alla filosofia! Marcello Ghilardi, presenta il suo nuovo libro La filosofia dell’interculturalità.

Marcello Ghilardi (Milano 1975) è un ricercatore di Filosofia e collabora con il Master di Studi Intercolturali, dell’Università di Padova. Vastissimi sono i suoi campi d’indagine. Appassionato di cultura orientale, oltre che studiarne il pensiero ne studia anche la cultura e l’arte, traducendo testi. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni. Il suo ultimo libro, presentato in questa occasione, raccoglie numerosi pensieri sul tema dell’intercultura e della globalizzazione, compiendo un viaggio tra Oriente e Occidente.

Durante la serata parteciperà anche Giangiorgio Pasqualotto, che fa anche parte degli autori intervistati. Ingresso libero

La nostra responsabilità in tempo di crisi

La Casa di Cultura Popolare di Vicenza, organizza una serie di incontri, sul tema delle Parole e fatti dell’etica. In realtà gli incontri saranno tre. Il primo previsto per domani 25 marzo alle ore 20.30 e avrà come tema Da un principio all’altro, pensare la responsabilità tra europa e il mondo. Animeranno la discussione Simone Cuomo (docente di Filosofia e Storia), Marcello Ghilardi (ricercatore di estetica), le letture saranno a cura di Andrea Dellai e Martina Pittarello.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili, presso la Saletta Lampertico (C.so Palladio 176), accanto all’ingresso del Cinema Odeon.

Finiamo con l’insalata

Ed eccomi di nuovo al Teatro Astra per un nuova avventura dei Fatti di Vita, che questa sera ha visto protagonisti la compagnia di Pisa, I sacchi di sabbia con ben tre progetti:

Abram e Isac: un racconto pop-up che che ci parla in bilico tra il tragico e il comico del racconto biblico del sacrificio di Isacco, le immagini cartonate sono ispirate alle maschere di Saul Steiberg, ma si basa sul un testo molto più antico ovvero un da un testo del 1400 scritto dal fiorentino Feo Belcari, tre persone sulla scena per animare libri di tutte le dimensioni e far vivere grazie a sottili modulazioni i pochi suoni di questo dramma, con la voce narrante e fuori campo di Giovanni Guerrieri (che ho conosciuto nel pomeriggio al Bar Borsa, per cercare di assistere a un assaggio della serata vera e propria della sera).

La serata si è riscaldata durante il secondo momento della durata di circa 50′, dal titolo L’invasione degli Ultracorpi (tratto dal libro di Jack Finney del 1955 al quale è seguito un film). Ambientato nel 2013, ci parla di un popolo di alieni che invade la terra replicandosi agli uomini, li copiano alla perfezione tanto da vivere una simbiosi e morire delle stesse malattie. Questi nuovi uomini nascono da un baccello. I presupposti ci sono, ma quando il sipario si apre quello che noi vediamo sono due attori, uno è sdraiato su un tavolo e il suo baccello non si è schiuso completamente, per fortuna quello che rimane del baccello, delle scatole di piselli, coprono ad hoc i punti più hard, l’intimo c’è ma non è comunque uno spettacolo edificante. Quello sdraiato parla un dialetto incomprensibile, un misto tra pugliese e campano…ma strettissimo, per fortuna c’erano i sottotitoli, mentre il secondo attore, oltre che a parlare male o in russo si muove anche a fatica. Tutto questo con il sottofondo dell’Aida! L’extra terrestre sdraiato si scopre un sentimentale, preoccupato delle sorti del compagno e lo esorta a lasciarlo per andare ad affrontare quel mondo, ma non lo farà!

Ultimo è un fuoriprogramma, se stiamo a guardare il programma ufficiale, si intitola Sandokan, è ambientato in una cucina, che potrebbe essere tranquillamente quella di un qualunque appartamento diviso da universitari, al momento dei pasti si ritrovano a cucinare! Ma i quattro fanno di più, l’interno della cucina diventa la loro personale India, gli ortaggi diventano spade, fucili intarsiati, preziosi utensili, la carta assorbente diventa un tappeto arrotolato, il pomodoro un bellissimo rubino e su quel tavolo comincia la battaglia! Che inevitabilmente finisce con una bella insalata mista sul palcoscenico e con una parziale innaffiata a coloro che sono seduti in prima fila! Un crescendo di tensione e di momenti concitati, conditi da un bel po’ di comicità…veramente sembra che una carota possa, almeno per una notte diventare un valoroso guerriero che muore in battaglia.

Per conoscere meglio la compagnia e le loro produzioni cliccate sul link

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Gli attori ricevono gli applausi finali
Gli attori ricevono gli applausi finali

Voglia d’oriente

Ragazzi il bel tempo ci ha illuso e adesso è tornata nuovamente la pioggia! Ma viviamo un po’ di informazioni e delle suggestioni che l’oriente ci ha regalato nella giornata di ieri!

Una giornata per la mia vita da blogger che è iniziata il pomeriggio, alla scoperta del Vento di Primavera che ha invaso la città! Ore 18 appuntamento presso la sala conferenze dei chiostri di Santa Corona, alla scoperta dell’antica arte del Iaidō, e della micidiale katana! Un’arte poco conosciuta in Europa, direte ovviamente, ma a grande sorpresa mia anche poco conosciuta in Giappone. Illustrato da due dan di eccezione, un professore italiano che vive e lavora in Giappone (7° dan) e un maestro giapponese (8°), il decimo grado del dan è di solito riservato al fondatore dell’arte marziale. Sicuramente un fascino misterioso e colui che decide di intraprendere questa difficile arte, decide anche di sfidare se stesso attraverso dei gesti precisi e meditati. Una precisione che inizia dalla fabbricazione della stessa spada, un lavoro che è frutto di vari artigiani e quindi di varie specialità, al momento della forgiatura il fabbro recita una preghiera per la perfezione e che tale perfezione si istalli all’interno dell’anima della spada, perché il Iaidō, è anche un’arte per perfezionare la nostra anima e il Dojo è il luogo in cui tale arte si raffina. Il fine non è sfidarsi ma vincere senza combattere, perché mette in pratica l’idea zen del nulla! Un incontro che prevedeva oltre la spiegazione della filosofia della disciplina anche due dimostrazione pratica a cura dei due relatori….a questo punto mi tocca essere polemica! Capisco che i problemi organizzativi ci sono spesso, ma credo che nel caso di questa dimostrazione sarebbe stato più funzionale, un palco, un affare più rialzato perché, in particolare per le persone in fondo, compresa io, era impossibile vedere tutti i movimenti del maestro, in particolare durante la performance del maestro Kentaro Mizakaki, è stata usata una katana del 1300, quindi sarebbe stato bello vedere fendere l’aria con questo strumento così perfetto nella sua pericolosità!

Dopo una pausa cena, la mia serata all’insegna dell’oriente continua con il Teatro del Nō, e ci spostiamo dal centro al quartiere di Santa Bertilla, per assistere al Cinema Teatro Primavera, alla conferenza dedicata a questa forma di arte poco conosciuta e sicuramente affascinante! Colei che ci porta nel mondo di questo teatro è la Prof.ssa Monique Arnaud, docente presso lo IUAV di Venezia e unica istruttrice abilitata (Shihan) in Europa. Mi spiace non poter condividere alcuna immagine, ma purtroppo sono stati molti rigidi e non sono state autorizzate la ripresa di immagini….che peccato, certo se non sono molto visibili ci credo che si tratti di una disciplina poco conosciuta! Siamo stati accolti con una dimostrazione di un antico testo con la professoressa vestita con un tradizionale vestito formale, in realtà maschile, perché i costumi del Nō sono estremamente ricche, prevedono maschere (alle quali bisogna garantire del cibo), all’interno del “cast” dello spettacolo di Nō esistono determinate caratteristiche e anche  dei rigidi gradi di gerarchia. Tra le pecche, oltre al non poter fare foto, anche la presentazione tramite il pc, alcune immagini erano davvero minuscole!

Per quello che è possibile vi lascio alcune immagini del pomeriggio di ieri. Il vento porta primavera ma un po’ rigida e disorganizzata