Arte versione sfogliabile

Venerdì 10 ottobre si è finalmente inaugurata la mostra In the Sketch Book, evento, che naturalmente, mi ha appassionato giorno dopo giorno, specie nella settimana che prevedeva la fatidica consegna del taccuino. Il formato, identico per tutti e undici, una  Moleskine 21×13 un’opportunità ma anche una sfida.

Undici artisti che hanno lavorato alacremente per questa mostra e con un oggetto che nasconde altrettanti significati, ma soprattutto il mondo e l’anima di coloro che in quelle pagine hanno disegnato, dipinto, elaborato, tagliato, incollato etc…

Perchè se già uno schizzo rappresenta un elemento intimo nella produzione artistica di un artista, che spesso solo a distanza di decenni riscopriamo. Avere un intero taccuino è ancora peggio! Perchè sono sicura che mettersi in relazione con questo supporto, ha messo in “crisi” creativa molti di loro. Spingendosi oltre le proprie possibilità, potersi lasciare andare verso altre soluzioni, esplorando così la propria creatività.

Mi è stato chiesto se io amo in particolare qualcuno, la mia risposta è no. Amo ognuno di questi taccuini e prima della mostra li portavo a casa per poter vedere in versione privata i mondi di ognuno di loro! Ed è quello che vorrei accadesse, che qualcuno avesse voglia di acquistare questi taccuini, per poter sfogliare la storia che preferiscono, che vorrebbero raccontare a se stessi oppure ai loro cari.

Rigorosamente in ordine alfabetico vi racconto quello che loro ci hanno voluto dire con il loro lavoro e cosa è arrivato a me naturalmente.

Greta Bastelli, propone una Trasmigrazione, un taccuino in cui l’artista mette tutto il suo immaginario fatto di moltissimi elementi desunti gran parte dall’inconscio. Sfogliando il suo taccuino vedrete forme animali e umane compenetrasi. Il suo modo di vivere il taccuino è stato tra l’altro piuttosto particolare, insaziabile disegnatrice, Greta ha vissuto un unico supporto a fasi alterne dovendo necessariamente “abbandonarlo” per poi riprenderlo successivamente. Tra i punti vicini lontani e le inattese armonie anche la frase di Giordano Bruno che recita

Un mondo o un golfo, mai saturabili di forme e immagini

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Anna Berton, illustratrice professionista propone invece un taccuino in cui sia il mondo dei grandi (che vogliono recuperare il mondo sognate dell’infanzia) ed i bambini si uniscono nella scoperta di storie. La sua Raccolta di sogni, una raccolta che scopriamo attraverso le stesse parole dell’artista.

Un libro bianco da riempire è un sogno. Ogni pagina può essere un mondo diverso. E tutto il libro può essere un ragionamento su un solo tema o su mille idee diverse. Personalmente mi fa l’effetto effervescente e pauroso dell’horror vacui. Dal vuoto mi assalgono con lentezza e poi tutte insieme un miliardo di idee e immagini che vogliono essere rappresentate e poi curate e finite. Ho trascorso l’estate a sognare dentro a queste pagine bianche e avrei voluto non finire mai e mai dovermi allontanarmi da queste pagine che mi sfuggono e mi inseguono. Ho usato questo strumento non per perpetuare quel che di me già conosco, ma per indagare su alcune cose, tecniche, ricerche visive, ispirazioni sfiorate, che da tanto tempo rimangono sommerse dentro di me e più invecchio più si accumulano. Con questo lavoro finalmente, timidamente, ho dato voce a quella parte di me che vuole e non vuole rimanere nascosta. Nel mio sogno c’è una porta antica e pesante che si apre su un mondo fatato che trasmette un po’ di sé al mondo già nella luce. Vorrei che il mio taccuino potesse essere come la camera privata dell’apprendista mago del film di animazione di Hayao Miyazaki nel Castello Errante d Howl. Mi assale sempre la paura di un nulla che si espande ed è sempre capace solo di riempire e svuotare me stessa… ma spero non sia così.

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Giovambattista Fonti, ottimo artista e cugino che mi ha insegnato parecchie cose. Ecco lo sfuggente artista  che ha trovato il suo rifugio in Calabria, dove vive quasi in simbiosi con il taccuino. Lo immagino in estate al mare che tra un tuffo e l’altro immortala la gente che si gode il mare cristallino. L’esigenza di schizzare su fogli o sulle Moleskine lo porta ad usarlo anche quando viaggia. Ed è così che comincia il suo taccuino proprio con un viaggio in treno, da Rosarno a Napoli, in un momento di vacanze estivo con suo nipote. Proprio nella città campana, il suo lavoro subisce una battuta d’arresto, la sua immensa generosità lo porta a regalare i suoi colori ad un altro artista che sugli scogli e ispirati dal sentimento del mare, si trova sprovvisto dei colori e così Giovambattista glieli regala. L’altra parte del taccuino viene completata successivamente immortalando anche la quotidianità del posto in cui si vive e le persone incontrate sul treno sono sostituite da quelle che magari si possono trovare in attesa dal medico. Ecco il Mediterraneo di Datemene un altro.

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Marina Menti invece ha proposto Quadrante. L’artista mi ha incantato con un taccuino che si presenta in un box di vetro in cui parecchie persone, compresa la sottoscritta si è sentita quasi in difficoltà a sfogliarlo. Avevo una terribile paura di scombinare le pagine, tagliate della dimensione del box stesso! Il Moleskine, nel caso di Marina, è stato un compagno di viaggio per appunti e disegni specialmente in visita ai luoghi delVajont a fine Agosto. Queste piccole cartoline sono raccolte in un cubo di vetro apribile, presenti anche la copertina fronte e retro e la targhetta MELMA appesa ad un cordoncino utilizzata come segnalibro. Per l’artista sezionare dei quadrati è stato una personale focalizzazione, archiviazione e  riflessione sugli appunti di viaggio segnati, uno zoom. Quando ho ricevuto il taccuino mi sono anche divertita a sfogliare quello che è rimasto del taccuino consegnato. La carta è stata verniciata, tagliata, vissuta e  quindi oltre alla foto del risultato finale vi propongo anche alcune foto riguardanti la fase precedente.

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Jane Minter, acquarellista raffinata, propone invece il suo personale Jane Minter’s Sketchbook. Una serie di giochi d’acqua  colorata “watercolour washes” che generano forme libere le quali suggeriscono immagini del mondo reale come nature morte, paesaggi acquatici o nebbiosi.  Tutto è ralingato attraverso mascherine che svelano delicate sensazioni che oltre avvolgere il senso propriamente tattile riesce a far viaggiare lo sguardo. Ogni pagine è concepita infatti come un piccolo mondo autonomo. Ogni pagina può essere legata ad un’altra ma non necessariamente. Un caleidoscopio ricco di sfumature ma anche piccoli mondi in cui tuffarsi con lo sguardo.

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Patrizia Peruffo, geniale designer ha dimostrato che con la carta si può fare di tutto! Qui il taccuino è stato lo strumento per realizzare una scultura dal titolo ermetico e che porta alla luce una domanda universale Cosa ci faccio qui? Una libera interpretazione “spaziale” di un luogo di pensiero “sognato” e immaginato. Si ispira al mondo degli uccelli, in particolare e al volo dell’immaginazione. Sicuramente significativo è anche la scelta che di riprodurre l’ibis, animale che ha valenze sacre in antico Egitto come incarnazione dell’intelligenza  e che presenta un ricco e colorato piumaggio, riproposto da Patrizia.

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Arianna Piazza, propone il taccuino dal titolo In un altro corpo. L’artista propone una serie di studi anatomici umani ibridi, dove la figura umana incontra il vegetale e si fonde con esso. I disegni realizzati a matita e acquerello fanno parte di una delle tematiche che da tempo affronto nella mia ricerca artistica. Si tratta di figure malformate e deformate, dove la deformazione e la mancanza di parti umane simboleggiano gli errori e i fallimenti della mia vita e del mio quotidiano. Attraverso l’arte si cerca di analizzare la vita e tutto quello che comporta vivere attraverso un dolore che accomuna e in cui tutti troviamo degli elementi affini.

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Giusto Pilan, pittore di grande esperienza e sensibilità, ha usato il suo taccuino per fare un bilancio di vita e d’arte! Il titolo Appunti 1992 – 2002, ci conduce in un momento storico ben preciso per la vita dell’artista. La sua è un’operazione intima, in cui mette in mostra appunti, schizzi, tra disegni originali e materiali che si adattano al formato della pagina che risalgono a quel periodo.

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Valentina Rosset propone invece un taccuino che rivisita la tradizione e si intitola Volta la carta. Proprio partendo da questo gioco e filastrocca Valentina ridona freschezza, grazie al suo segno, ad un racconto popolare di grande efficacia. Voltando le carte che compongono il taccuino, nuove sillabe, allitterazioni e assonanze si susseguono tra colori e soffiano come un vento benigno, dall’inizio alla fine del taccuino.

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Suvi Maaria Tirronen, si cimenta con le cronache dell’estate 2014! Il suo taccuino dal titolo Macaronigrill. L’artista ha commentato con il suo segno, notizie che sembrano spesso improbabili, scherzi ma che in realtà, da qualche parte nel mondo oppure vicinissimo a noi sono davvero successe. Un segno che sul foglio si mostra essenziale ma efficace, degni dei maggiori vignettisti che appaiono sulle pagine dei nostri quotidiani.

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Elisabetta Zanetti invece propone un vero e proprio taccuini di schizzi, che prossimamente utilizzerà per portare avanti la sua ricerca artistica. Dal titolo Muoversi nelle sabbie mobili, ovvero fotogrammi consequenziali, di una sensazione, anzi di uno stato d’essere..essere dentro le proprie sabbie mobili… più ci si muove e più si sprofonda nella melma… servono appigli… rocce che fungano da basamento per ritrovare stabilità, per riaffiorare in superficie. Quasi una danza che ritmata da istanti, fotogrammi, trova il suo arrivo in una nuova partenza. Avvertenza: Sfogliare dalla fine.

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I taccuino non constano solo di 5 pagine, ma di molte altre per questo dovete andare a vedere la mostra di persona. Aperta il lunedì dalle 16 alle 19.30, dal martedì al sabato dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30. Buona visione!

Naturalmente un ringraziamento speciale a Moleskine Italia per la generosa donazione.

Ed invece alcune foto della bella inaugurazione di venerdì 10 ottobre. Grazie a Jane Minter ed Elisabetta Zanetti per gli scatti

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