Quando gli umani diventano terrestri, scoprono anche le relazioni! E non è sempre detto che le cosa vadano a lieto fine. Questo vale per le relazioni amorose ma anche per gli altri tipi di rapporti! Tutto questo e molto altro è stato portato in scena, sul palco del Teatro Astra, dal regista e coreografo Giulio D’Anna con OOOOOOOOO.
La prima fonte d’ispirazione del regista è stato il Museo delle relazioni interrotte di Zagabria, ed io che mi lamento del museo nel quale lavoro! Contiene i resti di quello che rimane di un amore finito male. Lo sappiamo tutti no? Ogni fine corrisponde ad una cicatrice che ci accompagnerà per il resto della vita, ripeto non solo le relazioni amorose!
E si sa, quando si parla di un argomento così intimo, ci mettiamo a nudo, mostrando la nostra parte più intima e delicata! Sperando di aver riposto nella persona giusta il proprio cuore! Infatti gli otto performer, di nazionalità diverse, hanno deciso di mostrarsi fragili (ma solo in apparenza) e hanno dimostrato di non aver paura del dolore ma di saperlo affrontare! Francesco Barba, Lana Caporda, Martina Gabrielli, Tiana Hemlock-Yensen, Anastasiia Liubchenko, Pavlos Marios Ktoridis, Maciej Sado e Isadora Tomasi vestiti di loro stessi, ma la vera intimità è costituita dalle loro storie, ogni intervento, ogni canzone è scelta per legarla ad un’esperienza realmente vissuta! Ma non dimentichiamoci la danza, componente essenziale, che esprimeva una lotta costante tra gli umani, uomini e donne che siano! Amore e odio, risentimento e paura, sensazioni che ci accomunano e che attraverso la danza si caricano di corporeità e armonia! L’armonia che potrebbe creare l’unico oggetto in scena, un pianoforte usato pochissimo, giusto per qualche accordo.
Le canzoni famose e non, sono stati interpretate con maestria dai performer che in un lavoro di condivisione si sono fidati gli uni degli altri. Lasciandosi cadere nei momenti di debolezza e caricandosi ognuno i pesanti fardelli dell’altro!
Con questo spettacolo sono anche ripresi i momenti di approfondimento dopo con la compagnia, per scoprire attraverso le parole del regista le sue suggestioni.
Scopriamo così il lavoro fatto per la creazione, la scelta dei ballerini e l’arduo lavoro di stendere un Cv non professionale, ma della loro vita personale. Annotando ogni elemento che sembrava rilevante, attraverso le persone che li hanno lasciati, gli amori finiti e le molte domande che necessitino di una risposta davvero convincente. La scelta del museo che ha ispirato Giulio D’Anna, uno spazio che dà la possibilità di riconoscersi in altre storie e poter dire, questo è capitato anche a me! Ma come abbiamo visto, ha esteso il suo racconto alle relazioni in generale. Anche gli spettatori hanno interagito con autore e ballerini, chiedendo se per loro sia stato un lenitivo al dolore, per le loro perdite. Per alcuni dei performer è stato così, sicuramente una terapia di gruppo. La scelta del pianoforte come unico oggetto di scena, è stato voluto da Giulio D’Anna, come elemento della sua vicenda personale, emblema del tema drammatico e delle potenzialità inespresse.
Dopo tornando a casa non facevo che canticchiare un ritornello di una canzone di Mina e Cocciante Questione di feeling
… Ah, ah, ah, ah… Ah, ah, ah, ah…
questione di feeling.
Ah, ah, ah, ah… Ah, ah, ah, ah…
questione di feeling, solo di feeling.Così per scherzo fra di noi
inprovvisando un po’,
ti seguo pure vai.
Oh, oh, oh, oh…
La sera arriva,
il giorno piano piano se ne va,
ma se canti resta là.
Ma so benissimo che la canzone di apertura è di un altro testo, quello di Morris Albert.
Feelings, nothing more than feelings
trying to forget my feelings of love
teardrops rolling down on my face
trying to forget my feelings of love.Feelings, for all my life I’ll feel it
I wish I’ve never met you, girl
you’ll never come again.Feelings, feelings
feel you again in my arms.Feelings, feelings like I’ve never lost you
and feelings like I’ve never have you
again in my heart.
Allora buona ricerca miei cari terrestri, nell’attesa di vedere le versioni nazionali di un lavoro che affronta il tema dell’amore e delle relazioni in un mondo che nonostante tutta la tecnologia che può offrire ha proprio bisogno di relazioni vere!