Sul cucuzzolo di Galla

Ottobre, mese della montagna e il programma mensile, di incontri, presentazioni di libri e mostre vedrà la Libreria abbigliarsi già di inverno!

Iniziamo martedì 1 ottobre, con l’inaugurazione della rassegna e dell’inaugurazione della mostra fotografica Suggestioni e colori dell’Altopiano di Asiago del fotografo Massimo Franchetti.

Appuntamento da Galla Primo Piano, alle ore 18.30.

C’era una volta una fabbrica nella valle dell’orco

Primo appuntamento per la nuova edizione di Ghisa Art Fusion, che ci porta per questa prima tappa nel territorio scledense e nelle ex aree industriali, questa volta presso la Fabbrica Saccardo! Un posto da un fascino incredibile, che risponde pienamente al mio gusto un po’ gotico, favorita dalla prima giornata totalmente autunnale, stagione che ci regala colori caldi e avvolgenti., ma anche secchiate d’acqua!

Tralasciando il fatto che una volta parcheggiato non riuscivo (ma non solo io e la mia dolce metà) a trovare l’ingresso, una volta entrati è tutto stupefacente! Il recupero è fatto a regola d’arte, ma con la capacità di non musealizzare un posto ricco di storia e ancora piena di macchinari che una volta venivano utilizzati quotidianamente, ma rendendolo un posto vivo e creativo, piene di energie che si rinnovano in un costante scambio di idee e progetti, con posti condivisi e la possibilità di creare il proprio angolo (per modo di dire) e pensare!

Davanti si apre la  grande sala centrale con il soffitto in legno, sostenuto da archi in ghisa, e sull’estremità il suono femminile del Daffodils Duo che rendono omaggio, alle donne della scena musicale ottocentesca,  si diffonde nella sala, la quale è  avvolta dalle note del violoncello, ma purtroppo per problemi audio non si è potuta apprezzare al meglio. Sapendo da fonti certe che la performance sarebbe cominciata alle 19.45, c’è stato tutto il tempo di conoscere meglio il posto, sbirciando qua e là! Alla scoperta delle terrazze affacciate sul Tretto e sulla Valle dell’Orco e che via via portano fino al Summano. Il nome evocativo di questo posto me lo dice Giacomo Guzzonato, figlio del famoso artista che proprio più in su, ha il suo rifugio, la sua casa a contatto con la natura e l’acqua, la carta…  vorrei saperne di più, Giacomo se sei in lettura aiutami a scoprire di più!!!! Poi ritorno dentro, per salutare tutte le padrone di casa che hanno avuto un successo strepitoso! Tanta gente!

All’interno del grandioso complesso si va a curiosare tra Atelier, con laboratori permanenti, Berlinda Guerriero, Fabio Guerra, Guerrono Ferrari, Barbara Gonzato e Piero Martinello! Solo per citare alcuni nomi!

Ma c’è anche un’altra artista protagonista della serata in corso, Giulia Pesarin, un’artista che espone in una serata per le donne e foto di donne, le quali si sentono imprigionate nel loro corpo, magari dagli abiti che indossano, magari dal mondo che li circonda! Come non capirle! Le foto mosse, rendono ancora più sfuggenti le movenze della protagonista, la quale nasconde il proprio viso e si ribella o almeno prova, attraverso la nudità, l’indossare un tutù, simbolo di eleganza eteree e perfetta. Nell’immaginario comune la ballerina riesce a rendere indolore e facile anche un momento doloroso come quello dell’indossare le scarpette e stare sulle punte, la protagonista delle foto indossa invece delle bellissime scarpe rosso fuoco, che nel colore esprime la voglia di dire… cosa non lo so, personalmente quando ho comprato le mie, le richelieu rosse stringate…un tripudio di spudoratezza, che naturalmente sono talmente importabili da essere oggetto dei miei sospiri, tanto so che rimarranno lì, quando li vorrò indossare so dove trovarle e sperando in una morbida caduta, sarà il segnale che qualcosa è cambiato. Per il momento mi tengo il blog e annoio voi!

Amici, persone e tanto fermento mi portano comunque a riflettere in che direzione stiamo, sto andando, ma per incrementare i miei pensieri e riflessioni mi affido al collettivo Jennifer rosa, loro sanno cosa dire. Dopo la presentazione a cura di Elena Piazza + 2, interrotta da problemi tecnici, puntualissima arriva il momento del collettivo che presentano al numeroso pubblico L’ora, se non sbaglio è la prima volta che la presentano, in un’ora si consuma una vita. La caratteristica del collettivo, e se li seguite lo sapete, è il fatto di essere guidati nell’azione, talvolta tale azione è solo vista dal pubblico, perchè suggerita al performer tramite cuffie. In quest’ora i performer sono chiamati dalla casualità, a compiere dei precisi movimenti, che spesso li costringono a interagire, in modo “violento” o in modo “morboso” nei confronti degli altri, ma i  miei occhi hanno visto soprattutto una sfida con se stessi, in un rapporto conflittuale tra casualità dei gesti e condizionamento degli stessi! Metafora per eccellenza della vita, come compiere una determinata azione, per il momento, è un gesto autonomo ma la serie di cose da fare è dettato da molteplici situazioni, la nostra vita è condizionata da abitudini, da doveri che ci sono imposti e doveri che la nostra mente ci impone, dall’ansia di fare bene e di fare in fretta (citando un personaggio che appunto è stato inflitto a me e altre sfortunate persone), da condizionamenti culturali e da regole, strutture e sovrastrutture sociali, siamo telecomandati attraverso una rete wireless.

Ci hanno dimostrato attraverso il loro sudore, la fatica nel dover accontentare un essere superiore di non poter essere spontanei. Un’ora di fatica anche per coloro che li seguiva. Un lavoro che ancora una volta ci pone di fronte a uno dei problemi della società odierna! Un’ora è difficile da seguire tutta, ed è stato difficile per molte persone, una sfida!

Ringrazio le tre coraggiose e perseveranti menti di Metamorfosi Gallery e il Comune di Schio, da un lato per non abbandonare il territorio, nonostante il periodo terribile, e dall’altro per dimostrare un’apertura al contemporaneo e una fiducia nei giovani creativi unico, attraverso un’apertura degna delle città metropolitane! VIcenza oh oh svegliati!!!!!

Vi ricordo il prossimo appuntamento il 27 ottobre...con me ci leggiamo il 26 naturalmente di seguito trovate le foto!

La mia materia è la ghisa

Settembre 2013! Ritorna l’appuntamento con l’arte all’interno degli edifici dell’archeologia industriale che Schio mantiene e valorizza.

I tre appuntamenti in programma, GHISA ART FUSION 2013, non comprenderanno soltanto l’arte contemporanea ma performance e art food! Il tema ispirato di questa edizione è quello che caratterizza il programma culturale di Schio, dal titolo L’altra metà del cielo, dedicata alla donna che lavorava all’interno di quelle fabbriche.

Il primo appuntamento è per Domenica 29 settembre alle ore 18, la location la Fabbrica Saccardo, la fabbrica di fine ‘800 costruita dall’industriale Giuseppe Sacardo, la prima sede in centro storico, fu poi spostata nella zona del Tretto in seguito a un incendio. La produzione comprendeva navette e tubetti di carta e successivamente la produzione di giocattoli di legno, ma fino alla Prima Guerra Mondiale, dopodichè fu ripresa la normale produzione. La particolarità dell’architettura della fabbrica consiste, oltre che nella copertura con gli shed, della presenza delle tipiche colonnine di ghisa e delle turbine idroelettriche.

A interagire con il luogo ci saranno i seguenti artisti:

La fotografa Giulia Pesarin con le sue Piccole cose umane, interessante al proposito quello che ho trovato sull’artista sul blog che vi linko, in cui potrete trovare un chiave per avvicinarvi alle opere della fotografa. Il progetto qui proposto, vede l’ideazione di Elisa Mucchi, Alessandro Passerini e della stessa Giulia Pesarin.

Il momento performativo è a cura del caro collettivo artistico Jennifer rosa, che presenta L’ora, in un’ora il trascorrere della vita, fatto di relazioni tra i singoli e di casualità delle azioni.

Le note, ovviamente di donna, sono affidate al Duo Daffodils, con un repertorio che rende omaggio alle protagoniste femminili della scena musicale tra Otto e Novecento. Con Rossella Vicentini al pianoforte e Valentina Zocca al violoncello.

Oltre che curare il nostro spirito, ci sarà il modo di viziare il nostro corpo con un po’ di buon cibo, con la Tenuta L’armonia.

Clown alla riscossa

Secondo appuntamento con la compagnia Madame Rebiné, dopo lo spettacolo di qualche giorno fa e l’intenso programma di laboratorio per calarsi nei panni dei clown e per scoprire i trucchi della giocoleria.

Domenica 29 settembre in prima assoluta  La riscossa dei clown, alle 17 si comincia con la rappresentazione tetrale dei corsisti mentre alle ore 18 lo spettacolo, per la sceneggiatura e la regia di Madame Rebiné, Andrea Brunetto, Massimo Pederzoli e Alessio Pollutri. Costumi e scenografia di Loredana Aderci e il visual di Laura Fanetti. Euro 10 per i tesserati Arc 13 tessera più biglietto.

Per scoprire la trama vi invito a cliccare qui!

Ponti di pietra e di parole

Ed eccoci al primo appuntamento autunnale di Itinerari Letterari, con un incontro corale e a più mani.

Il 29 settembre alle ore 20.45 appuntameto a Ponte San Michele per un dialogo interculturale tra le due sponde del Retrone.

Molte le suggestioni: le immagini poetiche di Ivo Andrić e di Mak Dizdar, la declamazione di buona letteratura che richiamo il ponte, come luogo di incontro tra civiltà e generazioni. Da non dimenticare che per i vicentini, il ponte, quel ponte è sinonimo di Neri Pozza. Tutte da scoprire in un incontro che richiede un contributo responsabile e libero.

A cura di Agata Keran e Gulia Basso con Stefania Carlesso, Emiliano Gregori e Federica Cacciavillani.

Per info tel al numero 3737394088 o trovate Itinerari Letterari sia su fb che tra i mei blogroll!

L’architettura vien giocando

Secondo tentativo per vedere finalmente la mostra in corso in Basilica Palladiana, Piergiacomo 100 volte Castiglioni. Uno dei tre fratelli che hanno creato e reinventato il nostro modo di vivere, facendo diventare ad esempio la luce non semplice necessità, ma stile di vita! La prima volta un’onda anomala aveva reso un po’ zuppa la Basilica, la seconda volta entro, dallo scalone monumentale che non percorrevo da tantissimo tempo, da quando ero stagista.

Naturalmente il mio sguardo è estremamente “condizionato”, come il desiderio segreto di avere uno dei pezzi simbolo dei geniali designer.

La mostra organizzata dall’ISAI DESIGN ACADEMY, pone la visita alla mostra come un gioco alla scoperta di grandi manufatti che non sentono il tempo che passa, sarebbero e sono attuali in qualsiasi casa! Quindi, come ogni gioco che si rispetti ci sono delle regole ben precise da rispettare! Il labirintico percorso in cui si snoda una linea rossa, a me ricorda non so perché il sentiero dorato di Dorothy… quando tutti le consigliavano Segui il sentiero..rosso in questo caso, meglio che dimentico le mie connessione con fili e linee rosse! Seconda importante regola, metterci il maggior tempo possibile, ma come qualsiasi percorso in cui solitamente si gioca a dadi, ci sono gli ostacoli. Il nostro studio dell’opera di Castiglioni, tra mobili e oggetti, ma anche attraverso fotografie e didascalie, si ferma davanti di tanto in tanto davanti ad un imprevisto e poi degli aggeggi gli archidroni che si muovono in uno spazio ben delimitato. Lo spirito mi piace, ma questo non vuol dire che giocherò!

Naturalmente, per scoprire fino in fondo la personalità di Piergiacomo, ma direi più in generale i tre fratelli, scopriamo la famiglia! Il padre Giannino era infatti scultore e sicuramente il senso estetico è già nel sangue. Dopo la prima fotografia che ritrae la famiglia nel 1920, ne seguono altre a distanza di circa vent’anni, nell’evoluzione della famiglia. Il secondo capitolo della mostra, parla della vita professionale dell’architetto, una vita che vede nel destino dei fratelli anche altre importanti figure che entreranno in studio, tra architetti, industriali anche importanti artisti Lucio Fontana. Tra i progetti più celebri oltre la Flos, che un oggetto intramontabile, forse ritenuto banale, ma rimarrà per sempre nel mio cassetto dei desideri, anche la poltrona Sanluca, del 1960.  Riproposta nel 2004 da Poltrona Frau, è assolutamente di una concezione nuovissima, composta da varie componenti strutturali, unita tramite viti, imbottitura in poliuretano e rivestimento in pelle.  Nonchè una struttura ergonomica e chi lo sa, con un po’ più di lungimiranza le idee di mobili di qualità smontabili e assemblati da soli, poteva arrivare da un’intuizione italiana prima, ma molto prima dell’arrivo di Ikea!

Ma è probabilmente nel light design che i Castiglioni, sono riusciti a dare un’impronta decisiva. I progetti sono moltissimi, oltre che la famosa Arco, la lampada da appoggio Taccia (1958), la Taraxcum (1960), la Splügen Bräu (1960) che ha preso il nome di una Birreria di Milano, per la quale era stata progettata. Le snelle Toio (1962) in cui è presente l’elemento proprio della canna da pesca, Faretto ventosa (1962) il nome stesso ci dice la praticità di applicarla a qualsiasi superficie, ad esempio alla parte inferiore del telefono a muro, per illuminare le agende ecc.. del 1955 la Luminator, nato per il concorso del Compasso d’Oro, mi ricorda un fiammifero. Tra i materiali usati ne troviamo anche di nuovi, come il cocoon, fino ad oggi credevo si trattasse di un film che tra l’altro mi annoia, oppure un articolo ben più interessante una borsa, Chanel! Ma il cocoon è una materia d’origine americana ed era usato per conservare i mezzi bellici in disuso, ad introdurre il materiale nell’arredamento George Nelson. La struttura risulta in evidenza, permettendo strutture di fatture azzardate!

Naturalmente nel campo del design industriale, non si sono limitati a produrre simili manufatti, ma anche le posate! Sembra una stupidaggine ma proprio di recente ho accompagnato una mia amica ad acquistarle, ogni mano ha la forma preferita, se l’impugnatura non è comoda, probabilmente le posate rimarranno nel cassetto.  Tra i modelli prodotti è proposta la fotografia di uno speciale cucchiaio per la maionese, i committenti non poteva che essere la Kraft! La particolarità sta nel fatto che il cucchiaio ha un lato dritto che consente di raschiare per bene tutta la superficie, da applicare a tutto in particolare alla Nutella!

Passiamo oltre e incontriamo da un lato i progetti architettonici fieristici, con committenti di prestigio, la Rai, Padiglione Montecatini per la Movil, l’Industrial Design, la fiera per i prodotti chimici per l’agricoltura. Fotografie che testimoniano la partecipazione a numerosi eventi fieristici.

Tra gli altri manufatti la Sella, a prima vista sembra una bicicletta antica, ma presto ci si rende conto dell’assenza delle ruote, il basamento è in un perenne equilibrio dinamico, serviva prevalentemente per le conversazioni telefoniche, in quanto gli apparecchi erano attaccati al muro, in caso di conversazioni lunghe ecco una soluzione pratica prima degli sgabelli da bar!

Presenta anche una sezione video con alcuni contributi e testimonianze: Giorgina Castiglioni, Piero Castiglioni e Tobia Scarpa, tre persone con tre diverse concezione del design, ma che costituiscono una testimonianza vivissima del modo di operare dei fratelli Castiglioni. Da cugini entrami ricordano come la loro concezione era assolutamente imperniata sul gioco, in tutti gli aspetti della vita, il gioco dell’oca, modificato/integrato con i personaggi della famiglia, Giorgina, tra i progetti rigenerati della lunga lista di prodotti realizzati, la poltrona Cubo del 1957 e presentato alla mostra di Villa Olmo con colori e forme d’impatto. Anche Piero Castiglioni ricorda la dimensione ludica dello studio e i numerosi personaggi legati alla produzione di mobili e di altri oggetti. Parla anche del suo ruolo attivo all’interno dello studio per la progettazione della lampada Cestello e Scintilla… il nome deriva dalla scintilla o meglio scoppio che fece appena collegata alla corrente. La visione dei video, sedura sulla sedia Mezzadro (1957), i materiali e l’aspetto prende ispirazione dai materiali e dalle forme dei trattori è una sedia comoda, molleggiata e che si adatta bene alle forme del corpo…forse troppo. Mi è caduto il blocco, mi chino per recuperarlo, roba che mi ribalto rovinosamente sul pavimento…con il sedile… dove già era… o_O!

L’ultima sala ancora caratterizzata da progetti architettonici, ma anche un pannello interattivo con post-it, tre colori con tre stati d’animo e di gradimento?! Sembra la tabella che usano nelle riviste per stabilire l’ordine degli articoli.

La mostra è finita e guardo gli interessanti progetti, ma che nella mia ignoranza sulla materia non comprendo e apprezzo fino in fondo, un occhio attento lo dedico a una coppia di amici veramente creativi, Giulia Dalla Vecchia e Marco Zorzanello che presentano interessanti progetti di riuso creativo e di ristrutturazione funzionale e valorizzazione del patrimonio storico. L’obiettivo fotografico è puntato sui capannoni che costellano la campagna veneta, abbandonati a causa della crisi, dopo lo svuotamento vengono nuovamente riutilizzati con altri scopi, divengono templi, studi ecc…

Proposto dagli architetti Valentina Carli, Mauro Donadello, Luca Guoli, Roberto Mascella, Filippo Piovene, Luca Rasia, Francesca Volpiana dello studio NNstudio + architetti associati, sono dei poliedri che si integrano nello spazio attraverso superfici riflettenti, lo spettatore può entrare…io l’ho fatto penso che è l’unico modo in cui sono entrata nella geometria…senza averla capita ovviamente! Il cilindro è terribile, mi stavo sentendo male, ma le altre sono simpatiche…Fino alla prossima settimana le mostre sono attive e altre istallazioni di giovani architetti sono  dislocate presso la Corte dei Roda con NN studio, Contrà SS. Apostoli con lo studio Dalla Vecchia e Marco Zorzanello e se andate dalle parti di Monza in Via Cattaneo Ghigos Studio.

Ecco a voi le foto

Entrata Mostra

La famosa e sempre attuale lampada Arco di Flos
La famosa e sempre attuale lampada Arco di Flos

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Poltrona Sanluca

Taccia

 

La lampada realizzata con il cocoon
La lampada realizzata con il cocoon

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Toio

Faretto Ventosa

Sella

Imprevisto

Mandrano

Il pannello per lasciare i vostri commenti
Il pannello per lasciare i vostri commenti

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Istruzioni per usare la voce

Da Galla una lezione – spettacolo sull’uso della voce con e di Franca Grimaldi.

La voce è una compoennte essenziale della nostra vita quindi se non siamo in grado di usarla come si deve è necessaria una lezione, almeno!

Franca Grimaldi sarà accompagnata da Riccardo Bertuzzi alla chitarra e Giovanna Mazzon per la voce cantata.

Appuntamento alle ore 21 di sabato 28 settembre, ingresso libero.

Chiamati in Borgo

Un’occasione per vivere un antico borgo di Vicenza! Ora deturpada dal tribumostro e dagli altri scempi commerciali e viari. Come già l’anno scorso l’ultimo week end di settembre e il primo pienamente autunnale sarà dedicato alla vita, ai suoi abitanti e alle attività che resistono, come le testimonianze storiche.

Due giornate il 28 e il 29 ricche di iniziative, vediamole nel dettaglio.

28 settembre:

Alle ore 16 due appuntamenti, in Via X Martiri, l’inaugurazione dell’area verde ristrutturata, mentre sul sagrato della Chiesa di Santa Caterina, inizia la visita guidata La via dei conventi, un’ora e mezza di percorso con la guida volontaria Chiara Bombardini,  a cura dell’Archivio di Stato di Vicenza.

Alle ore 21, in Via X Martiri l’istallazione multimediale e performance I martiri allora, la strada oggi! Per ricordare i fatti del ’44 Wohin, dove, ovvero la performance di teatro danza dedicata alla storia dei 10 martiri. Appuntamento allo spiazzo monumentale in Via X Martiri. Con la regia di Giorgio Bordin, performer Jolanda Bertozzo, interventi visivi di Leonardo. A cura di Arti della rappresentazione. Illuminazione offerta da L&L

29 settembre

La mattina di domenica comincia presto! Ore 9.30 pronti ad affrontare la salita delle scalette di Monte Berico, guidati da Agata Keran che vi accompagnerà fino al Santuario Mariano per visitare la mostra Ricordati di Monte Berico.

Dalle 15.30 Borgo Berga sarà chiuso al traffico,per la commemorazione civile e religiosa delle vittime della strada. Con la partecipazione di Ferdinando Laverda, Presidente dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada e don Albino Bizzotto Beati.

Dalle 16 alle 19 Borgo Berga rimarrà chiuso al traffico veicolare con la mostra di autoproduzioni artistiche e con le seguenti iniziative:

  • Era la strada degli umiliati … esposizione del materiale della mostra curata dall’Archivio di Stato di Vicenza.
  • Le Sgrexende, musica popolare, canti di protesta politica, sociale, ballate epiche di origine trovadorica, canti di lavoro, struggenti serenate al chiaro di luna e sboccate provocatorie e crudeli, canzoni da osteria.
  • Leggere le scalette, con i donatori di voce. Un gioco letterario salendo le scalette di Monte Berico.
  • IKTOME, istallazione di Elland performed by Radici Aeree. Iktome è il ragno, tessendo idealmente la sua ragnatela nel cerchio. Con la collaborazione del pubblico che produrrà frequenze con i cristalli.
  • Oblio Aureo, performance artistica di Francesco Rugiero Sgorbia. Realizzazione di un mandala, raffigurante l’arco delle scalette di Monte Berico. Il pubblico verrà invitato a lasciare la propria impronta.
  • I Balzi del Mulo. Poesia in musica, incastro fra musica e poesia, si differenzia dal classico reading musico – letterario in quanto le musiche inedite e scritte dalla band non svolgono una semplice funzione di accompagnamento di versi.

Dalle 16 alle 17.30 invece la visita guidata a cura della guida volontaria Chiara Bombardini e del parroco don Gino Bassan, uno dei borghi antichi della città, sede del porto, dei magazzini del sale, di un’ospedale a dire una chiesa che custodisce preziosi tesori.

Visita guidata organizzata grazie all’Archivio di Stato e al Corpo Forestale dello Stato.

Alle ore 17.30 appuntamento all’Arco delle Scalette per il Silent Play, Geometrie Palladiane, un’opportunità per scoprire gustose curiosità su luoghi che magari conosciamo da sempre, clic per scoprire la mia esperienza.

Alle ore 18.30 da Spazio Nadir, Annamaria Ghirardello presenta la sua raccolta di poesie Il marketing degli animali. Le poesie contengono: logica, matematica ma anche di spensieratezza e levità.

Due grandi giornate per BORGO BERGA

E Mestre?

Una nuova tavola rotonda per parlare di… dalle ore 15 in Basilica Palladiana si alterneranno due incontri distinti, si comincia con

Venezia Porto Marghera. Nuove e antiche figure della gronda lagunare. A cura di VAGA con Armando Del Fabbro

Seguirà Riqualificazione edilizia e urbana. Una opportunità per valorizzare le nostre città. Con Iuav Alumni, Carlo Magnani e Igino Zanandrea di A.T.e.T. Associati, Cristina Perin di Pooleng, Mauro Lena e Ixia De Marco.

 

Veermer in diretta

Ritorna il cinema dedicato all’arte, ma l’arte delle grandi mostre lontano spesso, troppo lontane, da noi!

L’appuntamento è con Vermeer nella mostra evento alla National Gallery di Londra, ma non limitandosi a raccontare la mostra e le opere esposte, ma uno sguardo ampio sulla figura del grande artista, con riprese che ci porteranno nei suoi luoghi!

Appuntamento il 10 ottobre alle ore 20 nella sala del ridotto del Teatro Comunale Città di Vicenza eccovi il link per la prenotazione, ma sapete che è altrettanto possibile ritirare i biglietti presso gli sportelli della Banca Popolare di Vicenza o direttamente al botteghino, dove non esauriti.