Nuova esperienza teatrale vissuta al Teatro Astra con uno spettacolo che ci pone davanti alla diversità.
Sul palco colorato da foglie arancioni simbolo dell’autunno, persone diversamente abili e attori consolidati si sono uniti in un viaggio corale che si interroga sul valore della vita.
Che suono ha una foglia quando cade? Che suono ha un frutto maturo quando cade? Che suono ha il nostro corpo quando cade? Potrebbe essere un suono ovattato e greve ma potrebbe essere anche silenzioso se nessuno si accorge della caduta.
Durante la restituzione mi sono persa parte della trama, per calarmi completamente in ogni movimento e in ogni passaggio della danza che gli attori e performer hanno saputo regalarci. Ci sono stati anche momenti di coinvolgimento tramite canzoni popolari interpretate dall’attore Vasco Mirandola.
Tutti abbiamo il nostro angelo, pensate io ne ho uno reale che mi protegge ogni giorno, ma spero e ogni tanto percepisco, quello immateriale che ogni tanto mi abbraccia con le sue ali candide.
Mi sono resa conto che il ruole degli artisti con o senza diversità è proprio speciale, ponendo davanti le fragilità, che ognuno di noi ha! Nella voce di ognuno di loro c’era la forza di voler esprimere l’amore che hanno per l’opportunità che gli è stata data.
Complimenti ad Antonio Viganò che a Bolzano ha deciso di rompere delle barriere culturali che ancora ci ingabbiano. Non sono più persone che hanno bisogno di assistenza ma abbiano noi bisogno di loro. Si tratta di una realtà unica nel panorama nazionale, costituita da attori che hanno un handicap cognitivo. La compagnia collabora con lo storico Teatro La Ribalta.
Di Antonio Viganò con Michele Fiochhi, Vasco Mirandola, Anna Traunig, Mathias Dallinger, maria Magdolna Johannes, Rodrigo Scaggiante. Regia e scene Antonio Viganò, coreografia di Julie Anne Stanzak, scene e costumi di Tessa Battisti, direzione tecnica Enrico Peco.