Sabato 20 luglio, una nuova vita per la Basiluca! Forse e speriamo! Alle ore 18 è stata inaugurata la prima di tre mostre, che precederanno il grande ritorno di Linea d’ombra nel loggiato palladiano. La mostra promossa dal Comune di Vicenza e dalla fondazione che gestisce il Teatro Comunale Città di Vicenza, analizza attraverso sei archetipi o motivo, con un linguaggio che come avevo già notato recentemente alla Biennale di Venezia, vede la videoarte come uno dei principali mezzi di espressione.
Il rito, il gioco, il territorio, il gesto, il viaggio e il se.
Quello che mi appresto a fare è una piccola introduzione ad una mostra alla quale dovrò dedicare del tempo. Arrivo con la mia dolce metà e una guest star, la mia mamma arrivata fresca fresca dalla Calabria.
Quando arriviamo nel salone superiore, in cui è allestita la mostra, la presentazione è già cominciata, i curatori presenti sono Stefania Portinari e Guido Bartorelli. Strano che per un’occasione del genere non abbiano scelto un altro luogo per la presentazione, magari l’androne al piano terra o almeno munirsi di un microfono, almeno la gente in fondo all’imbuto avrebbe ascoltato meglio!
Una volta liberi di aggirarci per il salone, incontriamo dapprima sei monitor dotati di cuffie che ci introducono i temi della mostra, le sale successive si concentrano e arricchiscono il tema in oggetto attraverso la proiezione di sei video, uno dopo l’altro e sulle pareti frasi di studiosi, in particolare filosofi sociologi e psicoanalisti come McLuhan, Zolla, Jung e Hillman, lasciano la loro traccia attraverso le loro frasi.
I segni delle mostre passate ormai fanno parte di quella struttura che è diventato un elemento irremovibile, che ha vincolato uno spazio che si prestava a diverse modulazioni, sempre che l’uomo d’oro della curatela, con la sua capacità di persuasione, non convinca il Comune ad aprire i cordoli della borsa e realizzare un altro allestimento che diventerà un nuovo monumento al passaggio del curatore trevigiano.
Per la visione completa dei più dei trenta video proposti, sono stati stimati circa due ore di visione. Gli artisti italiani di nascita e adozione testimoniano un Paese forse povero economicamente ma vivo come luogo d’ispirazione per molti artisti.
Il tempo ieri non c’era e sono tra l’altro giunta alla conclusione che devo vivermi questa esperienza da sola e in tutta calma senza persone che si lamentano del caldo o di qualsiasi altra cosa!